Galleria Franco Noero

VIA MOTTALCIATA 10/B
10154, TORINO
ITALIA

Jim Lambie
Solo Show

03 maggio — 16 giugno 2001

Il lavoro centrale della mostra di Jim Lambie alla Galleria Franco Noero è il pavimento che è stato integralmente ricoperto con bande di nastro adesivo di vinile luccicante. Durante i giorni di lavoro l’artista ha scrupolosamente assecondato qualunque cosa si trovasse sul tracciato delle bande adesive. L’anarchia psichedelica dell’installazione è creata attraverso un circuito fedele dei piccoli particolari architettonici della galleria quali cornici, angoli, rientranze dei muri e prese di corrente in un incespicare ossessivo. Le alterazioni lisergiche delle stanze riempiono gli spazi creando un vortice di migliaia di bande che le pareti stesse della galleria riflettono. L’installazione, intitolata ‘Zobop’, ha parecchi rimandi alla pop music: Jim Lambie è profondamente legato alla musica. ‘L’artista afferma con enfasi il carattere dell’intera mostra: punk estetico, selvaggi giochi infantili, ponendo la galleria nell’estetica di una copertina discografica’ (Elizabeth Mahoney, Art/Text 65, 1999). Questo suolo sgargiante invoglia lo spettatore a sedervici sopra come un figlio dei fiori e dà un senso di coesione all’intera mostra costituita da oggetti quali posters, copertine di dischi ritagliate, un vinile dal cui centro si dirama una moltitudine di fili di lana coloratissimi e bastoncini di legno avvolti di filo colorato dentro al quale è stata inglobata qualsiasi cosa si trovasse a capitare fra le mani dell’artista. Lambie è grande nel trasportare lo spettatore in spazi apparentemente immaginari nonostante i suoi lavori scaturiscano dal quotidiano. Fuori dal contesto i suoi oggetti sembrano essere stati assemblati direttamente sul tavolo di cucina, ma quando li si vede all’interno della galleria essi vengono trasportati su un altro livello di coscienza. ‘Molto distante dalla scultura intesa in senso tradizionale questo lavoro tuttavia le si accosta nella comune decisione di togliere o aggiungere materiale. Le cose non pretendono di essere qualcos’altro, non celano illusioni tuttavia sono già state manipolate. Così gli oggetti non sono più semplicemente supporti ma diventano parte di una storia, diventano problemi, paure, qualcosa di precario: il cosiddetto reale è destabilizzato’ (Richard Wright). Jim Lambie è nato a Glasgow, Scozia, nel 1964. Attualmente vive e lavora tra Glasgow e New York. Selezionate ma sempre molto forti ed impressionanti, sono le personali al suo attivo in Europa e Stati Uniti. Il suo lavoro è apparso inoltre in una serie di mostre collettive in musei e istituzioni tra cui ricordiamo le più recenti ‘Silhouettes’, Lenbachhaus, München (2001) e ‘Painting at the Edge of the World’, Walker Art Center, Minneapolis (2001). La mostra alla Galleria Franco Noero è stata realizzata in collaborazione con le gallerie The Modern Institute, Glasgow e Sonia Rosso, Pordenone.
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