Galleria Franco Noero

VIA MOTTALCIATA 10/B
10154, TORINO
ITALIA

Solo Show – Cristiano Pintaldi

03 giugno — 14 luglio 1999

Cristiano Pintaldi rappresenta una realtà catturata da televisione e video e rielaborate sulla tela tramite una tecnica che, personale procedura di scomposizione della luce e del colore, deriva dall'osservazione e dallo studio della digitalizzazione delle immagini nel sistema elettronico e del pixel o picture element. Sulla tela dipinta di nero applica inizialmente una mascherina perforata che costituisce una griglia di base, grazie alla quale la superficie è divisa in migliaia di piccolissime zone, sostituti del pixel sulla tela. Il disegno tracciato in un secondo momento, costituisce un'ulteriore trama su cui lavorare il colore (rosso, verde, blu). Il pixel diventa così 'codice di trasmissione dell'artista stesso'. Il chiaroscuro e le variazioni di luminosità sono determinati dall'aggiunta sui tre colori base, in percentuali meticolosamente controllate, del nero 'che permette trasparenza e luce' modificando i colori stessi. Una tecnica di esecuzione così serrata e complessa che non lascia margini di errore, in cui 'paradossalmente l'artista non riesce a cogliere la complessità dell'immagine se non a conclusione del lavoro'. I soggetti dei quattro quadri esposti nella personale di Torino sono tratti da video documentari sui Waorani, popolazione indios dell'Amazzonia, colti in atteggiamenti quotidiani all'interno del loro ambiente naturale. L'opera di Pintaldi invita dunque l'osservatore ad entrare in una dimensione immaginata, attratto da ciò che appare 'altro da noi'. La mostra è accompagnata da un catalogo con testo critico di Mario Codognato che oltre a riprodurre le opere esposte, puntualizza le varie fasi di lavoro attraverso 120 fotografie scattate nello studio dell'artista. Cristiano Pintaldi è nato a Roma nel 1970 dove vive e lavora. E' apparso in una serie di mostre personali e collettive tra cui 'Ultime Generazioni' alla XII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma del 1996, '1998' a cura di Roberto Daolio alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna e 'Il futuro della memoria' a cura di Renato Barilli, alla Villa Domenicana di Treviso nel 1998.
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