Da una parte un'infilata di cubi che potrebbe proseguire all'infinito, come modificazioni visionarie al concetto del volume geometrico, dall’altra tre opere accese di fiamme.
Franco Noero ha allestito due collettive negli spazi in via Giolitti e in via Mazzini. rispettivamente un'ex officina e una vetrina.
Nel primo ha chiesto a sei artisti di ragionare sull'idea del cubo, anche per rendere omaggio alla forma per eccellenza di Sol LeWitt e, nello specifico, a una sua storica mostra del 1968 a Düsseldorf. Uno di fianco all'altro, in fila, si stagliano come progetti grafici sei grandi sculture, che danno materia e sensorialità a un modulo, quasi suggerendo di provare a identificarlo ciascuno nella nostra realtà quotidiana.
Il cubo instabile di Eric Wesley, pareti in PVC trasparente raccordate da profilati in alluminio di misure sempre diverse. Poi un solido rivestito di catrame di Gabriel Kuri che poco più avanti implode in un'altra forma, dove due pareti quadrate combaciano, aspirando dentro lattine di succhi tropicali.
Il rigore geometrico viene polverizzato da Lara Favaretto che in galleria ha aperto una scatola piena di coriandoli compressi, bianchi, in una disintegrazione ludica che si sparge qua e là sul pavimento.
Tom Burr, invece, apre le facciate usando come linee i pilastri in legno sagomato di una ringhiera, inserendo l'astrazione in un ambiente abitativo. Jim Lambic sembra prendere due porte e piegarle perfettamente sagomandole a cubo, con una pulitissima superficie verde pastello. Chiude la forma in polistirolo di Henrik Olesen.
Nella vetrina, poche vie più in là, va a fuoco un gruppo di cappelli di baseball in una serie di foto di Adam Chodzko, mentre al centro arde un falò di Mike Nelson in legni e lingue di plastica rossa. Due tavole settecentesche di Giovan Battista Piranesi, sui modi per adornare i camini, vengono messe in cornice e decontestualizzano nel tempo la mostra, arrivando, anche qui come in "Al cubo", all'idea pura, "Al fuoco" come libera energia.
Olga Gambari
FlashArt 135
Ottobre - Novembre 2003