La Galleria Franco Noero è felice di presentare una mostra personale di Phillip Lai.

L’artista di origini malesi trasforma lo spazio della Galleria con una serie di nuovi lavori che vogliono esprimere la relazione tra oggetti, spazio, immagini, ed esprimono allo stesso tempo un senso di dispersione, di slittamento e di indeterminazione.

Keynote è una struttura in tubi di alluminio che riassume schematicamente lo spazio espositivo, fa allo stesso tempo riferimento ad un sistema costruttivo generico e a quelli usati per la produzione di video e film. La sua forma è generata pensando all’opportunità di essere usata appendendovisi a testa in giù, un’azione performativa che è stata documentata in video per esprimere concetti legati all’idea di inversione gravitazionale tramite una prova di estremo sforzo fisico. Il video non è deliberatamente esposto vicino alla struttura metallica, ma ne rappresenta la controparte di realtà differita e di conseguenza non immediatamente visibile.

Una stampa fotografica ritrae l’immagine di un uomo e una donna estranei all’interno di uno spazio di uso collettivo come una palestra, mettendo in opposizione i termini di condivisione e di coesistenza con quelli di isolamento e astrazione dal contesto.

Un lavoro scultoreo a pavimento composto con lastre di compensato definisce ritmicamente lo spazio in senso orizzontale definendo differenti linee di direzione, di qualità di peso e di materiali, con la sabbia fine che disperde lo spessore del legno sul pavimento. Lo stesso tipo di esperienza è data dalla leggerezza e dalla morbidezza di un materiale soffice come la gommapiuma che viene attraversato da barre di metallo di diversa dimensione.

Ancora una inversione di utilizzo è quella del calco di una sedia disegnata da Robin Day ed esempio perfetto di economia di funzione e materiali finalizzata ad uso massificato, che invece diventa sottilmente preziosa nelle forme rivisitate in modo da essere contenute all’interno di un barile industriale di olio.