After Nature è la terza personale di Mark Handforth a Torino presso la Galleria Franco Noero, che è onorata di presentare per la prima volta i suoi nuovi lavori negli spazi di Piazza Carignano.

Nel titolo della mostra sono racchiusi in maniera estremamente sintetica i temi che hanno ispirato la realizzazione delle nuove sculture e delle nuove opere luminose dell’artista, che, come afferma lui stesso, attingono ‘direttamente, inavvertitamente ed inevitabilmente’ a forme elementari che appartengono al mondo naturale.

Il dinamismo espresso dalla natura, nei suoi aspetti di continuo mutamento e riproduzione, suggerisce la tendenza all’iterazione, che si ritrova in forme astratte come i frattali ma anche in forme vive come felci, serpenti o vermi, un andamento associabile ad una progressione, ad una spirale, una forma che diventa contestualmente musa ispiratrice e motore del processo creativo dell'artista.

Le opere, concepite pensando alla sequenza di stanze sette-ottocentesche di Piazza Carignano, possono accostarsi parimenti a quella caratteristica tipica del Barocco e dei periodi immediatamente successivi che sviluppa forme desunte da elementi appartenenti alla natura: piante che mutano in forme animali o serpenti che si aggrovigliano parossisticamente possono fare capolino dai soffitti e dalle pareti affrescate, o ritrovarsi negli apparati decorativi, un mondo che altera le sue forme per rispondere al gusto e alla cultura alto-borghese dell’epoca.

Alla semplice ripresa dal vero di elementi tratti dal naturale viene a sostituirsi una sua rappresentazione tramite oggetti e forme analoghe, provenienti invece dal mondo post-industriale e dai suoi materiali, che si traducono in forme minimali e stilizzate che possono coesistere accanto o nello stesso contesto da cui traggono ispirazione.

Le sculture, come suggerisce il titolo stesso, si pongono quindi come sostituti degli elementi naturali, alludendo ad un allarmante e perverso futuro senza di essi.

In After Nature, Handforth unisce il rimando alla natura al costante riferimento al paesaggio urbano. Tramite variazioni di scala, dal formato più intimo a quello monumentale, e con la spirale come forma predominante, le sculture generano una potente energia che si propaga all’interno degli spazi, una tensione dinamica tra forme organiche e forme geometriche, fra concetti di immanenza e di cambiamento, tra il naturale e l’artificiale, l’astrazione e la rappresentazione simbolica.

La luce, altra caratteristica essenziale nel lavoro dell’artista, diventa elemento tangibile: fredda e artificiale come quella prodotta dai neon o calda e avvolgente come quella delle candele colorate, essa viene trattata sempre come parte integrante della plasticità delle sue sculture, modulando e trasformando sostanzialmente la percezione delle loro forme.