Per la Biennale Gherdëina 7, Håkansson ha realizzato un nuovo progetto pensato appositamente per il contesto in cui è stato installato: una piastra metallica lucidata a specchio, adagiata su una base quadrata attorno ad un albero, che si erge solitaria nel paesaggio circostante. La superficie lucida della lastra riflette il paesaggio e il cielo, consentendo allo spettatore di osservare la natura da un punto di vista mutevole. L’albero diventa così un punto di osservazione e permette di vedere le cose in un modo che non sarebbe stato possibile in condizioni normali. Allo stesso tempo, lo specchio cattura l’immagine dell’osservatore stesso, rendendolo consapevole di essere parte, non solo sul piano simbolico ma anche fisicamente, della natura, la cui fioritura o decadenza sono direttamente correlate alla propria esistenza.
Alcuni fenomeni naturali in un nuovo contesto come ad esempio lo spazio espositivo, Håkansson permette allo spettatore di diventare un osservatore critico. Nel suo lavoro video “JUNE 22, 2020 203943 (Culicidae sp.)”, l’artista ha osservato i modelli di comportamento dello sciame di una specie di zanzara non definita (Culicidae sp.), spesso considerata un parassita. Il film è stato girato al tramonto del 22 giugno alle 20:39:43 vicino a Berlino, in Germania. Il video fa parte di una serie di filmati di un progetto di ricerca in corso, in cui frammenti di tempo vengono catturati con una telecamera in diverse risoluzioni e velocità, documentando per lo più attività e movimenti casuali di insetti volanti in ambienti diversi. Queste serie possono essere viste come dei provini basati sull’idea di Warhol di ritratto cinematografico, in cui tempo e data sono fissati in relazione alla pratica artistica di On Kawara e delle sue idee sul tempo e sull’essere.
Le opere di Håkansson funzionano come un sottile dialogo tra uomo, natura e spazio e riflettono non solo il sistema di valori comuni, ma anche l’intervento dell’uomo nel delicato equilibrio dei processi naturali.