L'Hara Museum of Contemporary Art è orgoglioso di presentare la mostra Jim Lambie: Unknown Pleasures. Selezionato come rappresentante scozzese alla Biennale di Venezia (2003) e nominato per il Turner Prize (2005), il più prestigioso riconoscimento al mondo dell'arte contemporanea britannica, Lambie ha raggiunto diversi traguardi negli ultimi anni. Questa mostra presenta le tipiche installazioni da pavimento psichedeliche di Lambie con opere scultoree costituite da oggetti quotidiani radicalmente trasformati che insieme sono co-protagonisti, collaborano o competono con lo spazio unico del Museo Hara. Molte delle opere appaiono in Giappone per la prima volta.

“Scoperta” da Wassily Kandinsky all'inizio del XX secolo, l'arte astratta ha fatto sbocciare, a metà degli anni '60, il grande fiore noto come “Op Art”, che ha trasformato l'arte da immagine a illusione, regalando allo spettatore un nuovo genere dell'esperienza visiva. Nato durante il periodo di massimo splendore del movimento Op Art, Jim Lambie stende nastri in precisi motivi geometrici su interi piani che trasformano audacemente lo spazio stesso. Attraverso le sue installazioni, sonda l'uso dell'astrazione per creare ricche esperienze visive, così come le possibilità che contengono. Inoltre, Lambie prende oggetti quotidiani come sedie, letti, dischi e giradischi che sono stati decorati in modo audace ma sensibile e li colloca abilmente nelle sue installazioni per portare "piaceri sconosciuti" alla nostra vista.

Quando entriamo in uno spazio creato da Lambie, i nostri occhi iniziano a "rispondere" ai motivi geometrici sul pavimento. Sperimentiamo uno spazio illusionistico che vibra con un ritmo regolare, restringendosi ed espandendosi, inducendo anche una sensazione di vertigine, finché a un certo punto dimentichiamo di essere in un museo e sentiamo lo spazio espandersi senza limiti nelle profondità interiori della nostra coscienza. Lambie, che continua a vivere la vita immerso nella musica attraverso attività di band e DJ, parla della musica in un modo che rispecchia questa sensazione: "Metti su un disco ed è come se tutti i bordi scomparissero". Attraverso i meccanismi alla base della percezione, i vincoli psicologici e comportamentali che ci circondano scompaiono temporaneamente, trasformando la vita in qualcosa di vigoroso e robusto. Si potrebbe considerare questo senso di “essere vivi” come lo stato finale dell'astrazione di Lambie.